Gli azzurri hanno attaccato parecchio, cosa inusuale per la nostra Nazionale ma non basta correre se poi si sbagliano nove passaggi su dieci e Camoranesi, super lodato dai due scervellati commentatori, li sbaglia tutti ma veramente tutti. Ieri sera ho visto i tedeschi passare con una precisione da tiro al bersaglio, quasi senza guardare i compagni, sembrava che tutti sapessero esattamente dove fosse ognuno di loro.
I paraguaiani sono passati in vantaggio beffando un Buffon immobile come una statua, poi, sempre su “palla inattiva” il solito san Daniele De Rossi ha ristabilito la parità.
Gli italiani stasera non mi hanno convinto, ci hanno provato ma, come dire, non c’era una regia (quanto mi manca Totti!), ognuno andava un po’ per conto suo e, per di più, con poca fantasia, era tutto molto scontato e anche un po’ noioso.
Il che fa sperare bene, infatti sia in Spagna nell’Ottantadue sia agli ultimi mondiali abbiamo iniziato maluccio e poi abbiamo vinto la coppa. Consoliamoci così.
Aggiungo due critiche di costume: già guardare Lippi non è proprio un piacere ma vederlo ruminare costantemente chewingum è decisamente rivoltante, capisco la tensione ma non è proprio un adolescente, potrebbe anche dominarsi senza sembrare una mucca al pascolo.
Secondo appunto: va bene cantare l’inno nazionale ma, quando lo cantano gli Azzurri, il povero Mameli si rivolta nella tomba, ne sono sicura, i nostri calciatori stonano, irrimediabilmente; possibile che non sia possibile insegnar loro a cantare in maniera accettabile, magari assumendo un maestro di musica?
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