Brasile-Corea del Nord è diventata divertente soltanto negli ultimi 10 minuti. I Coreani giocavano solo in difesa, undici giocatori tutti nella loro area. I brasiliani stavano praticamente fermi, tutti passaggetti brevi, brevi, lenti come bradipi, giochetti di piede come sanno fare solo loro, soltanto che i giochetti sono belli quando i giocatori corrono, stasera non correva nessuno, tranne Maicon, naturalmente, lui correva ma da solo.
Poi, Maicon ha fatto l’incredibile: un gol impossibile, nel muro rosso dei coreani non si passava, il brasiliano è sbucato da un lato ed ha tirato ad effetto, da un luogo impossibile ed ha infilato la palla in rete.
A questo punto i brasiliani si sono addormentati di nuovo, i coreani hanno provato a reagire ma senza successo, solo dopo il secondo gol verdeoro sono riusciti a beffare Julio Cesar con un gol dovuto ad un contropiede ed ad una serie clamorosa di errori dei difensori brasiliani.
Insomma, mi sono annoiata, io il Brasile me lo ricordo quando giocava, quello del Settanta, al Messico, contro il quale capitolammo in finale, quello dell’Ottantadue che riuscimmo a battere in semifinale, sudando lacrime e sangue. Quei giocatori correvano, creavano occasioni, avevano fantasia, sbucavano dappertutto, sembravano ventidue invece che undici. Pelè, Rivelinho, Falcao ci facevano divertire, Kakà, Robinho, Juan e compagni invece no.
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