Il naso di Cyrano: Pasqua a Parigi 4

sabato 22 marzo 2008

Pasqua a Parigi 4


Oggi scrive la FG:

Dopo il trauma provocato dalle mie sette sveglie sono scesa a fare il caffè, mentre mia madre prendeva e perdeva coscienza a tratti in una sorta di simpatico delirio, ho buttato un occhio alla finestra per vedere un cielo più delirante di lei.

Infatti oggi il tempo ci ha regalato il seguente girotondo: grandine, grigiore, diluvio, pioggia, variabile, vento, neve, sole, freddo, il ritorno della grandine, schiarita, la grandine3 la vendetta, sole, grandine o forse neve (non si capiva bene) etc. Il tutto n sole 12 ore.

Se queste due (Zia e madre) mi diventano psicopatiche come il cielo di Parigi, vi è da pregare che io sia rinchiusa in manicomio.

Con un tempo simile chiunque e sottolineo chiunque se ne sarebbe stato a casa, o al massimo poteva andarsene al cinema, o fare l'inventario dei suoi calzini in ordine alfabetico...

... invece noi no.

Dopo il caffè la madre pinguino delirante si trasforma in madre scheggia, non faccio in tempo a riprendere coscienza e me la ritrovo con in mano: due baguette, verdure varie e due fondant au chocolat che in un lampo aveva comprato al monoprix, avevo appena finito di lavarmi i denti dopocolazione... ma a un fondant non si dice MAI di no! Anche perché se io ci avessi rinunciato la voracissima pinguina li avrebbe mangiati entrambi.

A zombeggiamenti finiti abbiamo raggiunto in albergo zia cat, che come zombie ci batteva tutte e due infatti non aveva dormito.

Con il suo baschetto verde, che faceva perfettamente contrasto con i suoi occhi arrossati, la mansueta e inconsapevole zia Cat è finita nella rete dell'orrido piano della pinguina ferox che aveva studiato un itineriario che al Mortirolo (tremenda tappa del giro d'Italia) gli fa un baffo.

È cominciata così l'odissiaca passegiatina per lo shopping.

Se c'è una cosa che la sottoscritta è lo shopping, per essere precisi lo shopping fatto senza alcuna idea di ciò che si vuole comprare.

Anche la pinguina lo odia, se non lo pianifica lei, per zia Cat è invece un'esperienza gratificante. Anche se temo che oggi abbia cambiato leggermente idea.

Inizio della via Crucis: a piedi da Montparnasse al Carousel du Louvre, indi dapprima zia incantaa davanti ai negozi di scarpe quindi lo scatenarsi del Pinguino furioso in gioielleria. Per bilanciare un pochino la situazione ho approfittato della distrazione delle due parenti per prendermi un po' di bestioline di pietra dura e farmi un nuovo micro-soprammobile.

Si era fatto mezzogiorno e la zia cat si era leggermente stancata ed era, cosa per lei miracolosa, leggermente affamata.

Naturalmente le amanti del Cyrano l'hanno trascinata da Raguenau che l e è piaciuto un sacco.

E, per la prima volta, ho visto mia zia mangiare con appetito (lasciando poco o nulla nel piatto e sparandosi il dessert invece di mangiare come un passerotto) ovviamente io e la pinguina abbiamo mangiato come due condor.

Dopo pranzo io, il passerotto e la pinguina abbiamo preso l'orrenda decisione di andare alle galeries Lafayette.

Essendo Sabato Santo e per di più piovoso la stessa identica decisione l'avevano presa tutti i parigini ed i turisti dei dintorni.

Folla, spinte, mariti disperati che piangevano sui portafogli, prezzi da capogiro e voglia di prendere a calci gli astanti.

Zia Cat si è comprata un profumo, anche io mi sono comprata un profumo (galvanizzando la commessa e rimendiando un copioso numero di campioncini dello stesso.). Stranamente la pinguina non si è comprata niente, in realtà non è per niente strano perché lei si interessa solo a profumi, gioielli, cibo, libri e dischi di musica classica.

Vestiario e scarpe li compra solo se ne ha estremo bisogno. Ora, gieielli ne aveva già comprati, profumi ne ha una bella scorta e libri, dischi e cibo da Lafayette non li vendono.

Quando siamo usciti zia Cat era sull'orlo del collasso nervoso.

Mentendo clamorosamente le abbiamo detto che i passages erano lì vicino e ce l'abbiamo portata. Le sono piaciuti ma da La Fayette alla metropolitana più vicina alla fine dei passages significa fare a piedi tre arrondissements.

A zia Cat la stazione della metro è sembrata la terra promessa.

La sera l'abbiamo passata a casa mia dove abbiamo cenato con i soliti paté e poi siamo scese per accompagnare zia in albergo.

L'unica cosa più piccola del mio bagno è il mio ascensore, e noi siamo entrate sistemandoci come tre cioccolatini dentro una mini confezione.

Forse vi sembrerò zoofila ma vi giuro che al pianterreno un signore che aspettava l'ascensore, vedendoci, ci ha domandato: “Il n'y a pas un autre petit lapin?” ovvero “non c'è un altro coniglietto?” poiché la nostra formazione era compatta come quella dei coniglietti pasquali che si vendono a scatoline di tre.

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