Il naso di Cyrano: Cat, i libri e i numeri

mercoledì 2 aprile 2008

Cat, i libri e i numeri


Quando eravamo piccoli, io e mio fratello eravamo lettori instancabili e appassionati.
Cat invece no.
Non che non leggesse proprio, due o tre libri li aveva letti ma…sembrava proprio allergica alla carta stampata.
L’ ora di Lettere per Cat era una tortura, alle elementari e alle Medie sembrava prendere come un affronto personale, come un’ offesa sanguinosa i compiti di antologia e quelli di narrativa, in genere trovava odiosi tutti i compiti perché, in ogni caso, doveva leggere.
Gli unici compiti che Cat ha fatto volentieri in vita sua sono stati i compiti di matematica.
Al Liceo, ovviamente scientifico, era un mostro di bravura, risolveva i problemi seguendo diverse procedure, il suo professore di Mate era entusiasta di lei che aveva Dieci nella materia.
Io sono un po’ più grande di lei e,spesso, quando c’ erano i colloqui pomeridiani con i proff., mia madre mi pregava di accompagnarla, ci dividevamo gli insegnanti. Quello di Mate toccava sempre a me.
E figuratevi voi come mi vergognavo io quando, dopo che l’ esimio e severissimo insegnante aveva riversato su decine di disperati genitori “lamenti ed alti lai” (per dirla alla Dante Alighieri), dopo aver detto che ero la sorella di Cat, lui si illuminava in un ampio e finalmente soddisfatto sorriso e cominciava a tessere le lodi dell’ impareggiabile allieva, tra gli sguardi torvi e schifati degli altrui parenti.
Se a tutto questo aggiungete che io sono veramente allergica ai numeri, nel senso che anche una semplice addizione mi costa molta fatica, e se pensate che intanto tutti gli altri insegnanti illustravano a mia madre le carenze linguistiche della fanciulla, potete rendervi conto del surrealismo della situazione!
Il colmo lo toccò all’ Esame di Maturità quando risolse tutti i quesiti ( non ci riusciva quasi nessuno) e con varie procedure del Compito di Mate. La accompagnai all’ orale, Tutti i proff. ( allora erano esterni) si alzarono i piedi al suo arrivo e si congratularono con lei che, manco a dirlo, aveva preso il solito Dieci.
Poi Cat ha cominciato a leggere. Quando? Quando nessuno l’ ha più costretta. Aveva finito i suoi studi, mia madre e anche io ci eravamo arrese, in fin dei conti una non lettrice in famiglia non è poi una vergogna così grande, invece lei cominciò a leggere e ci ha preso gusto. Non legge tanto quanto me ma io sono notoriamente esagerata, mi faccio overdose di libri, lei è più morigerata ma legge e, spesso, mi consiglia dei volumi che ha letto, io li compro e li leggo e, devo dire, i suoi consigli sono sempre validi.
Io voglio molto bene a mia sorella e mi dispiace che viva in una città così lontana dalla mia ma, ancora oggi, ogni tanto, mi sogno quei colloqui con il suo prof. di Mate, mi risveglio e sono contenta che si sia trattato solo di un incubo

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