Il professore di Paleografia ci disse che sarebbe venuto per tenere una serie di lezioni al nostro istituto mr. W, emerito professore di Oxford.
L’ attesa era alle stelle. Per noi di Lettere classiche dell’ Università la Sapienza, Oxford era il massimo. Non c’ era nessuno di noi che non sognasse di andarci e magari di insegnarci!
Eravamo eccitatissimi quella mattina. Aspettavamo in corridoio, immaginavamo un anziano signore, con fluente barba bianca ( a Roma l’ età media dei docenti era 150 anni ), molto English.
Entrammo in aula e prendemmo posto.
Arrivò il gran capo ( così chiamavamo il professor P. ) seguito da un signore sui quarant’anni, bassino, senza barba, capelli corti.
Lo spettacolo era l’ abbigliamento: Completo beige giacca-pantaloni ( a zumpafuossi, come disse un collega napoletano ), cioè corti, troppo corti. Dai pantaloni spuntavano un paio di calzini ROSA, in perfetta parure con la camicia. Il tutto era completato dalla cravatta. GIALLA.
( Alla seconda lezione la camicia e i calzini erano gialli e la cravatta verde )
Mr W. iniziò a parlare, in italiano con un esilarante accento inglese, ma presto smettemmo di divertirci e restammo affascinati dalla sua lezione.
Era davvero un grande e ci tenne incatenati alle sue parole per due ore che, ci sembrò, passarono in due secondi.
La cosa che ci colpiva di più era la sua gentilezza. Noi eravamo abituati all’ arroganza dei “ baroni” del nostro Ateneo, alle loro affermazioni, talvolta offensive, nei confronti dei colleghi. Era una magia sentire mr. W. che diceva: “ Io crredo che mr. P. non siaa nel giiusto quando dice qwesto sorry, mr. P.” Mi pare di risentirlo, affermava le sue tesi con gentilezza, con garbo.
E’ stata, forse, la lezione più importante del mio corso universitario, ho imparato che, quando hai ragione, non c’è bisogno di urlare. Ho imparato che essere autorevole è molto meglio che essere autoritario.
Ma l’ aspetto più incredibile e misterioso di mr. W dovevo ancora scoprirlo.
E lo scoprii alla Biblioteca Vaticana.
In Vaticana ci andavo per preparare la tesi quando non avevo lezione all’ Università e mr. W. ci andava per le sue ricerche.
Alle 11 tutti facevamo una pausa, si usciva nel giardino pensile a bere un caffè e a sgranchirsi le gambe nel vialetto ghiaioso.
Bene, se voi camminate sulla ghiaia, indubbiamente, fate rumore, come me e come tutti. Tutti tranne mr. W.
LUI non faceva rumore!! Giuro, io e i miei amici ascoltavamo attentamente ma Mai abbiamo sentito scricchiolare la ghiaia sotto i suoi piedi
Ci siamo sempre chiesti, senza trovare risposta, se questa era una peculiarità degli inglesi o se mr. W. fosse un angelo del cielo travestito da professore.
L’ attesa era alle stelle. Per noi di Lettere classiche dell’ Università la Sapienza, Oxford era il massimo. Non c’ era nessuno di noi che non sognasse di andarci e magari di insegnarci!
Eravamo eccitatissimi quella mattina. Aspettavamo in corridoio, immaginavamo un anziano signore, con fluente barba bianca ( a Roma l’ età media dei docenti era 150 anni ), molto English.
Entrammo in aula e prendemmo posto.
Arrivò il gran capo ( così chiamavamo il professor P. ) seguito da un signore sui quarant’anni, bassino, senza barba, capelli corti.
Lo spettacolo era l’ abbigliamento: Completo beige giacca-pantaloni ( a zumpafuossi, come disse un collega napoletano ), cioè corti, troppo corti. Dai pantaloni spuntavano un paio di calzini ROSA, in perfetta parure con la camicia. Il tutto era completato dalla cravatta. GIALLA.
( Alla seconda lezione la camicia e i calzini erano gialli e la cravatta verde )
Mr W. iniziò a parlare, in italiano con un esilarante accento inglese, ma presto smettemmo di divertirci e restammo affascinati dalla sua lezione.
Era davvero un grande e ci tenne incatenati alle sue parole per due ore che, ci sembrò, passarono in due secondi.
La cosa che ci colpiva di più era la sua gentilezza. Noi eravamo abituati all’ arroganza dei “ baroni” del nostro Ateneo, alle loro affermazioni, talvolta offensive, nei confronti dei colleghi. Era una magia sentire mr. W. che diceva: “ Io crredo che mr. P. non siaa nel giiusto quando dice qwesto sorry, mr. P.” Mi pare di risentirlo, affermava le sue tesi con gentilezza, con garbo.
E’ stata, forse, la lezione più importante del mio corso universitario, ho imparato che, quando hai ragione, non c’è bisogno di urlare. Ho imparato che essere autorevole è molto meglio che essere autoritario.
Ma l’ aspetto più incredibile e misterioso di mr. W dovevo ancora scoprirlo.
E lo scoprii alla Biblioteca Vaticana.
In Vaticana ci andavo per preparare la tesi quando non avevo lezione all’ Università e mr. W. ci andava per le sue ricerche.
Alle 11 tutti facevamo una pausa, si usciva nel giardino pensile a bere un caffè e a sgranchirsi le gambe nel vialetto ghiaioso.
Bene, se voi camminate sulla ghiaia, indubbiamente, fate rumore, come me e come tutti. Tutti tranne mr. W.
LUI non faceva rumore!! Giuro, io e i miei amici ascoltavamo attentamente ma Mai abbiamo sentito scricchiolare la ghiaia sotto i suoi piedi
Ci siamo sempre chiesti, senza trovare risposta, se questa era una peculiarità degli inglesi o se mr. W. fosse un angelo del cielo travestito da professore.
Nessun commento:
Posta un commento