Il naso di Cyrano: La storia delle frittate

giovedì 14 dicembre 2006

La storia delle frittate


Della mia infanzia mi porto dietro il ricordo di due frittate: un incubo ed un sogno.
Primo atto: La frittata con le cipolle.
Dovete sapere che io ODIO le cipolle. Questione di gusti, ci sono quelli che adorano le cipolle e quelli che le odiano non c’è via di mezzo. Ebbene, io odio tutto delle cipolle: l’ odore, la consistenza scivolosa, il sapore.
Poche cose sono per me più repellenti delle cipolle.
Mia madre, invece, le adora. Le ritiene estremamente salutari e assolutamente indispensabili per la corretta crescita e lo sviluppo di un bambino.
Così, una volta a settimana ci toccava. La frittata. CON LE CIPOLLE!!!!
Tornando da scuola, girato l’angolo della nostra strada, già si sentiva l’immondo odore. Sì lo so che non è possibile ma il fatto è che IO lo sentivo.
Non c’ era scampo, contro mamma e la sua orrida frittata la battaglia era persa.
A tavola avevo tutta l’aria del condannato a morte mentre sale sul patibolo. E ci provavo. A mangiarla, dico. Mi tappavo il naso e cercavo di ingoiare il boccone letale. Ma la gola si rifiutava. Non c’ era nulla da fare, la frittata non andava giù e allora…scapaccioni. E digiuna fino a ora di cena. Meno male che il giorno dopo c’ era un’ altra pietanza!
Secondo atto: La frittata al burro.
Quando ero molto piccola andavo spesso a casa della nonna paterna. Ero la sua nipote preferita e mi viziava in tutti i modi possibili. Io l’ adoravo.
Nonna sapeva che tra i miei piatti preferiti c’ era la frittata SENZA CIPOLLA.
E me la faceva. Un rito. In cucina lei lavorava e io assistevo. In estasi. Già pregustavo. Prendeva UN uovo ( uno solo tutto per me) lo sbatteva ben bene, metteva una noce di burro in un padellino piccolo piccolo e ci buttava l’ uovo. Un profumo di paradiso si diffondeva e io ero al settimo cielo. Ma il meglio doveva ancora venire. A maggio, mi apparecchiava un tavolinetto sul terrazzo, dove teneva una pianta di gelsomino fiorita. Immaginate: profumo di frittata al burro e profumo di gelsomino, nonna e io che mi sentivo amata.
Ragazzi, sono sicura che, se andrò mai in Paradiso, risentirò là quell’ armonia di fragranze!

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