Quando la figlia grafomane ( da ora in poi FG ) aveva un anno e due mesi andammo in vacanza al mare.
Va bene, si è capito a noi piace trascorrere le vacanze al mare, ebbene sì.
Primo giorno di spiaggia. La portammo sul litorale in braccio, la FG è sempre stata una un po’ pigra, all’ epoca si guardava bene dal camminare. Nel senso che non aveva ancora imparato. Probabilmente pensava: “Chi me lo fa fare?”, se proprio non trovava nessuno disposto a prenderla in braccio, gattonava, ma in genere lo trovava, ci sapeva fare già da allora.
Insomma, la portammo in spiaggia e la mettemmo a sedere su un asciugamano, intanto ci sistemavamo anche noi.
Quando ci girammo, uno spettacolo terrificante si mostrò ai nostri occhi atterriti: la FG stava gattonando ed era ormai arrivata all’ acqua.
Sotto lo sguardo schifato della FI, il padre si lanciò all’inseguimento e si tuffò ( sul litorale sassoso, non nell’ acqua) effettuando un perfetto placcaggio da football americano e procurandosi ecchimosi ed escoriazioni varie.
La FG fu riportata sotto l’ ombrellone da dove immediatamente ricominciò la sua personale lunga marcia ( ma si può parlare di marcia per una che gattonava?) verso l’acqua, sotto lo sguardo divertito di numerosa parentela.
Continuò così per tutto il giorno, il padre era esausto e io presi una decisione drastica ( ci sono momenti nella vita in cui è necessario!).
Le misi i braccioli.
Fissi.
Voglio dire che glieli infilavo appena arrivavamo in spiaggia e glieli levavo solo quando rincasavamo.
La FG era felice, partiva gattonando verso l’ acqua alle nove del mattino, e ci restava, sorvegliata da qualcuno, non importa chi ( ormai la conoscevano tutti, tutti erano innamorati di lei e si prestavano volentieri alla bisogna), a mezzogiorno veniva prelevata, con suo sommo rincrescimento, da uno dei genitori e riportata, alquanto lessa, a casa.
Il pomeriggio: bis.
Quando tornammo a Roma la FG aveva uno splendido incarnato color biscotto, tranne le braccia, quelle erano bianchissime, erano rimaste per un mese coperte dai braccioli!
Il che, come ridirebbe Guareschi, è bello (?) e (SICURAMENTE) istruttivo.
Va bene, si è capito a noi piace trascorrere le vacanze al mare, ebbene sì.
Primo giorno di spiaggia. La portammo sul litorale in braccio, la FG è sempre stata una un po’ pigra, all’ epoca si guardava bene dal camminare. Nel senso che non aveva ancora imparato. Probabilmente pensava: “Chi me lo fa fare?”, se proprio non trovava nessuno disposto a prenderla in braccio, gattonava, ma in genere lo trovava, ci sapeva fare già da allora.
Insomma, la portammo in spiaggia e la mettemmo a sedere su un asciugamano, intanto ci sistemavamo anche noi.
Quando ci girammo, uno spettacolo terrificante si mostrò ai nostri occhi atterriti: la FG stava gattonando ed era ormai arrivata all’ acqua.
Sotto lo sguardo schifato della FI, il padre si lanciò all’inseguimento e si tuffò ( sul litorale sassoso, non nell’ acqua) effettuando un perfetto placcaggio da football americano e procurandosi ecchimosi ed escoriazioni varie.
La FG fu riportata sotto l’ ombrellone da dove immediatamente ricominciò la sua personale lunga marcia ( ma si può parlare di marcia per una che gattonava?) verso l’acqua, sotto lo sguardo divertito di numerosa parentela.
Continuò così per tutto il giorno, il padre era esausto e io presi una decisione drastica ( ci sono momenti nella vita in cui è necessario!).
Le misi i braccioli.
Fissi.
Voglio dire che glieli infilavo appena arrivavamo in spiaggia e glieli levavo solo quando rincasavamo.
La FG era felice, partiva gattonando verso l’ acqua alle nove del mattino, e ci restava, sorvegliata da qualcuno, non importa chi ( ormai la conoscevano tutti, tutti erano innamorati di lei e si prestavano volentieri alla bisogna), a mezzogiorno veniva prelevata, con suo sommo rincrescimento, da uno dei genitori e riportata, alquanto lessa, a casa.
Il pomeriggio: bis.
Quando tornammo a Roma la FG aveva uno splendido incarnato color biscotto, tranne le braccia, quelle erano bianchissime, erano rimaste per un mese coperte dai braccioli!
Il che, come ridirebbe Guareschi, è bello (?) e (SICURAMENTE) istruttivo.
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