Oggi parliamo di cose serie, perciò, se leggete questo blog solo per divertirvi un po’ saltate pure questo post.
Se, invece, siete tra quei genitori che vengono a dirmi:”Mio figlio NON legge, come posso fare?” o siete di quei figli che pensano: “ Ma quanto rompi papà, io Leggo eccome, solo non quello che leggi tu” o siete di quegli insegnanti che pontificano:” I ragazzi DEVONO leggere i classici e devono IMPARARE A MEMORIA il 5 Maggio” forse è bene che diate un’ occhiata a quanto scriverò.
Mi rendo conto che l’ introduzione, quanto a stile scoraggerebbe chiunque, infatti deprime anche me, si vede che oggi non sono in vena, ma fatevi coraggio e continuiamo anche perché voglio parlarvi di uno che di stile ne ha da vendere.
Alessandro Baricco.
L’ autore piemontese ha recentemente dato alle stampe un volume, intitolato “I barbari” che tutti quelli che leggono e tutti quelli che insegnano dovrebbero leggere e meditare.
Sì, avete letto bene: MEDITARE.
E’ un libro non facile ( come tutti quelli del Nostro), occorre leggerlo lentamente e pensare, cosa non facile in questo nostro tempo veloce.
Baricco si fa delle domande che sono anche le nostre domande, di noi che leggiamo, dico, e che amiamo certe letture, per così dire classiche, circa coloro che sembrano non leggere o che leggono cose altre, lui li chiama Barbari.
Io nel suo libro ho trovato molte conferme e qualche risposta.
Da tempo pensavo che in realtà tutti siamo barbari, nel senso che la storia dell’uomo va avanti solo se una generazione distrugge una parte di quello che i padri hanno costruito e se ne serve per adattare l’ ambiente alle sue necessità.
Tutto scorre, aveva ragione Eraclito e Parmenide sbagliava. Se non sbaglio è l’ entropia.
I barbari rappresentano il cambiamento o, quanto meno, si adattano ai cambiamenti.
E’ l’ eterna guerra tra vecchi e giovani, ma è la vita!
I barbari hanno “una diversa idea dell’ esperienza” dice Baricco “ e una differente dislocazione del senso nel tessuto dell’ esistenza”.
E allora? Qual’ è la soluzione?
“Navigare, sarebbe il compito” e questa è “la mia promessa dentro al cuore”
Voi direte che significa?
Non ve lo dico ( sono bastard inside).
Leggetevi il libro e poi ne riparliamo.
Buona lettura
Se, invece, siete tra quei genitori che vengono a dirmi:”Mio figlio NON legge, come posso fare?” o siete di quei figli che pensano: “ Ma quanto rompi papà, io Leggo eccome, solo non quello che leggi tu” o siete di quegli insegnanti che pontificano:” I ragazzi DEVONO leggere i classici e devono IMPARARE A MEMORIA il 5 Maggio” forse è bene che diate un’ occhiata a quanto scriverò.
Mi rendo conto che l’ introduzione, quanto a stile scoraggerebbe chiunque, infatti deprime anche me, si vede che oggi non sono in vena, ma fatevi coraggio e continuiamo anche perché voglio parlarvi di uno che di stile ne ha da vendere.
Alessandro Baricco.
L’ autore piemontese ha recentemente dato alle stampe un volume, intitolato “I barbari” che tutti quelli che leggono e tutti quelli che insegnano dovrebbero leggere e meditare.
Sì, avete letto bene: MEDITARE.
E’ un libro non facile ( come tutti quelli del Nostro), occorre leggerlo lentamente e pensare, cosa non facile in questo nostro tempo veloce.
Baricco si fa delle domande che sono anche le nostre domande, di noi che leggiamo, dico, e che amiamo certe letture, per così dire classiche, circa coloro che sembrano non leggere o che leggono cose altre, lui li chiama Barbari.
Io nel suo libro ho trovato molte conferme e qualche risposta.
Da tempo pensavo che in realtà tutti siamo barbari, nel senso che la storia dell’uomo va avanti solo se una generazione distrugge una parte di quello che i padri hanno costruito e se ne serve per adattare l’ ambiente alle sue necessità.
Tutto scorre, aveva ragione Eraclito e Parmenide sbagliava. Se non sbaglio è l’ entropia.
I barbari rappresentano il cambiamento o, quanto meno, si adattano ai cambiamenti.
E’ l’ eterna guerra tra vecchi e giovani, ma è la vita!
I barbari hanno “una diversa idea dell’ esperienza” dice Baricco “ e una differente dislocazione del senso nel tessuto dell’ esistenza”.
E allora? Qual’ è la soluzione?
“Navigare, sarebbe il compito” e questa è “la mia promessa dentro al cuore”
Voi direte che significa?
Non ve lo dico ( sono bastard inside).
Leggetevi il libro e poi ne riparliamo.
Buona lettura
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