Il naso di Cyrano: I fuochi d'artificio

sabato 26 luglio 2008

I fuochi d'artificio


Ero fidanzata con colui che poi sarebbe diventato mio marito. Per Pasqua decidemmo di andare in Sicilia a trovare suo fratello che viveva lì.
Andammo e tornammo con il treno perché io, allora, non sarei salita su un aereo nemmeno sotto minaccia armata (ci voleva la FG per farmi fare questa esperienza!).
La vacanza fu piacevole, i cannoli siciliani e gli arancini di riso erano squisiti, il barocco siciliano non mi piacque: le chiese sembravano tutte cassate siciliane, quelle con la glassa bianca e i confettini argentati.
A ritorno il treno arrivò alla stazione dalla quale dovevamo partire con un’ora di ritardo e continuò, implacabilmente ad accumulare minuti, oltretutto era strapieno perché molti, come noi, tornavano dalle vacanze pasquali.
Noi non eravamo preoccupati, avevamo avvertito i genitori (prima di partire perché a quei tempi i cellulari non c’erano proprio) di possibili ritardi ed eravamo tranquilli.
Mentre il treno, ormai a tarda notte, percorreva la piana di Napoli vedemmo in lontananza dei bellissimi fuochi d’artificio che, evidentemente, celebravano il Santo patrono di qualche località della zona, ci precipitammo tutti ai finestrini per ammirare lo spettacolo che fu abbastanza lungo e meraviglioso. Il treno si era fermato e così potemmo vedere tutto con agio.
Al termine dello spettacolo io esclamai:”Che bello! Meno male che il macchinista ha fermato il treno, così abbiamo potuto gustarci tutto!”
Poi guardai il mio futuro marito e vidi nei suoi occhi lo spavento, anzi il panico vero e proprio. Non capii finché non osservai anche gli altri viaggiatori: nei loro occhi c’era di tutto, dallo sconcerto alla rabbia, dall’ incredulità all’odio.
Arrossii profondamente e, scortata dal mio fidanzato che mi sussurrava all’ orecchio che una signorina di ventotto anni dovrebbe pensare prima di parlare, tornai al mio posto.
Tenuto conto che viaggiavamo con circa cinque ore di ritardo, era comprensibile che la mia frase avesse destato in molti sentimenti omicidi.Ma io che ci posso fare? A me i fuochi d’artificio piacciono da morire!

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