
Oggi mi sono riconciliata con la Francia.
Con Parigi no, ma con la Francia si.
Stamattina sveglia alle 6.00, Metro fino a Gare Saint Lazare, che, anche se ha i treni elettrici, ti fa pensare a quelli a vapore perché è rimasta in stile belle-epoque, partenza per la Normandia.
La nostra meta era Giverny ma il treno arrivava fino a Vernon, da lì abbiamo preso un Pullman e siamo arrivate.
I treni francesi corrono talmente tanto che fa male agli occhi guardare fuori dal finestrino.
A Giverny ci siamo trovate in mezzo a quella che la FG con ardito neologismo definisce “turistaglia”: pecore al seguito di un capobranco che blatera senza che nessuno lo ascolti.
Noi, comunque, siamo diventate abilissime nello schivare i branchi e, dopo aver attraversato un sottopassaggio che recava l'inquietante avviso: “passaggio pedonale inondabile”, siamo arrivate alla casa di Monet.
Io una cosa così non l'avevo vista mai: il giardino pieno di fiori coloratissimi, il laghetto delle ninfee con il famosissimo ponticello giapponese, salici piangenti e cespi di lavanda profumatissimi, un tasso di umidità al quale sono sopravvissuta miracolosamemte mi hanno trasportato in un mondo incantato.
Ho cominciato a scattare fotografie e non mi sono fermata più.
Poi siamo entrate nella casa di Monet che era assolutamente deliziosa, coloratissima e luminosa; mi è piaciuta soprattutto la cucina.
Le foto non si potevano fare nella casa ma ho comprato le cartoline di tutte le stanze.
Dopo la casa di Monet abbiamo visitato il museo degli impressionisti americani, c'erano dei ritratti femminili di Sargent e Wistley che erano un vero godimento.
A pranzo siamo andate in un hotel storico, abbiamo preso l'antipasto e per secondo ho preso Emincée de volaille avec gratin de pomme de terre.
Quando ho assaggiato il primo boccone del gratin mi si è scatenato Proust: avete presente quando il caro Marcel nella recherche, parla della madeleine? Beh, per me è stato lo stesso: quando ho sentito il sapore del gratin, sono tornata indietro di 45 anni, mi sono ritrovata bella sala da pranzo della mia nonna paterna, il suo timballo aveva lo stesso identico sapore.
Abbiamo anche bevuto il sidro di -Normandia che è buonissimo, intanto fuori diluviava, in Normandia mi succede l'incontrario che a Parigi: qui piove quando esco lì quando sono al coperto.
Dopo pranzo abbiamo visitato il bellissimo giardino dell'albergo, la tomba di Monet e un'esposizione di vecchi macchinari che hanno scatenato l'entusiasmo della FG.
Poi siamo tornate a Vernon e abbiamo visitato il quartiere medievale e la chiesa:è stato come fare un bel tuffo nell'alto medioevo.
È stata una giornata stupenda, fatta di cose bellissime, di profumi e sapori fantastici e della straordinaria gentilezza della gente di Normandia, tanto diversa dagli odiosi ed arroganti parigini.