Il naso di Cyrano: Parigi o cara... 3

lunedì 7 luglio 2008

Parigi o cara... 3


In questo maledetto paese ogni volta che esco piove. Veramente piove pure quando sto a casa, ma quando esco mi bagno, per di più l'acqua è gelata e tira pure vento, è inutile aprire l'ombrello, infati i Parigini non lo aprono, se a Parigi vedi uno con l'ombrello stai sicuro che è uno straniero.

Comunque, non mi sono lasciata spaventare dall'acqua e sono andata a fare shopping.

Ho fatto una capatina da Swarovsky dove ho comprato tre deliziosi collier, uno per me ed uno ciascuno per le figlie. Poi, al Monoprix, ho fatto il pieno di dolcetti: bonbon vari da riportare a Roma (dove ne mangerò uno per sera per farmeli durare più a lungo e tenuto conto che non ho ancora toccato quelli che avevo comprato in Piemonte ne avrò fino a Natale) e tartelette da mangiare qui.

Mentre mi scatenavo con gli acquisti la FG svolgeva il suo ultimo giorno di lavoro come baby-sitter, l'incosciente ha pensato bene di portare il pupo affidato alle sue cure al Bois de Boulogne. Il pupo si è divertito molto lei invece... adesso ve lo racconta.

Ho del groviera al posto dei piedi, nel senso effettivo che ho bucato ma sto senza piedi di scorta.

Credevo, uscendo dala mia casa ovetto kinder, che avrei portato il piccolo ad un normale museo scientifico, ho realizzato solo sul luogo he il museo scientifico era un microscopico tendone con tanti diverteti esperimenti e che dopo sarei rimasta alla mercé del dolce frugoletto criminale in un parco giochi immenso.

Ora, un essere umano normale, con i piedi già distrutti dai numerosi giri cimiteriali fatti fra amici o con l'entusiasta genitrice avrebbe trovato una scusa per portare il piccolo in luoghi meno faticosi da attraversare.

Io no.

Di fatto ho perso tre cerotti grazie ai tappeti elastici per saltare del Jardin d'Acclimatation, e anche numerosi pezzi di pelle, poi mi sono recata su diversi ottovolanti, ho fatto l'autoscontro e ho insegnato al piccolo a guidare il Go-kart.

Poi mi sono ritrovata a strappare erba da un'aiuola, non per vandalismo ma perché il piccolo N hs deciso di dar da mangiare ad un lama che l'ha consumata i silenzio.

E fu in quel momento che si avvicinò il caprone e demmo da mangiare anche a lui ma la bestia nostrana non tacque, mangiò un filo e si sentì un belato.

In risposta a quel belato iniziò la carica degli ovini: tutti i lanosi erbivori del recinto si sono gettati a vive corna (quelli che le avevano) verso di noi scontrandosi con il recinto.

Mi si è sconvolto il pupo e ha cominciato a dire che gli animali erano pazzi.

Ci siamo quindi messi a foraggiare due asini solitari in un altro recinto, N si è offeso a morte poiché uno degli asini gli aveva, a sua detta, morso la mano, in realtà gliel'aveva solo succhiata e ricoperta di bava, ottima ragione per riporla nella mia, con quanta mia felicità vi lascio immaginare.

Ora, mentre i miei piedi grovierosi d'odore e di fatto riposano adagiati sul letto di mia madre (letto si fa per dire visto che è un futon steso per terra) che si è assuefatta all'olezzo mefitico, finisco di esalare gli ultimi respiri della giornata pensando al sorriso del mio aguzzino.

1 commento:

Piero Sampiero ha detto...

Ciao Tess. Mi piace il titolo del blog e la canzone d'apertura, benché non sia un ammiratore di Guccini.
Anche il post su Parigi è interessante e mi ricorda il tempo in cui quella città era il simbolo stesso del sogno e della libertà senz'aggettivi, quando forse ancora era una "festa mobile"...
Viva Cyrano!