domenica 29 giugno 2008
Calcio & Co. Finale
Che partita, ragazzi!
Va bene, la Germania non ha vinto ma che partita!
Certo non è “la partita”, quella la Germania la giocò e la perse contro l’ Italia in Messico, quella è e resta “la partita” per eccellenza ma stasera è stato un bellissimo incontro. Tutti i giocatori si sono battuti come leoni, attacchi a raffica, bel gioco, azioni, contropiedi, Casillas che parava tutto, roba da impazzire, un balletto forsennato durato 93 minuti.
E’ finita 1 a 0 per la Spagna ma le azioni sono state così tante che i gol sembravano di più.
Mi sono divertita da matti, è stata la degna chiusura di un campionato entusiasmante ed avvincente. Gli azzurri hanno davvero molto da imparare!
Unica nota deprimente: l’ arbitro, italiano. Molto italiano. Della serie “io non c’ero e se c’ero dormivo” Tristemente italiano. Ha lasciato correre, fedele al motto nazionale: “Lascia fa’”.Per fortuna ha lasciato fare ad entrambe le squadre, così non si può dire che la Spagna abbia vinto perché favorita dal direttore di gara. Meno male che le squadre sono state generalmente corrette ma qualche intervento sensato sarebbe stato necessario.
Non bastavano le figuracce degli azzurri, anche dell’ arbitro noi, sbeffeggiati italiani, dobbiamo vergognarci!
Mi dispiace che questi Europei siano finiti, era piacevole vedere le partite ed era anche piacevole scriverci su questi post che, come avranno certamente capito i miei venticinque lettori (e non faccio il verso a Manzoni, è che in media mi leggono 25 persone al giorno), non hanno mai avuto pretese di cronaca o commento da esperta di calcio, quale io non sono, ma solamente di essere espressione delle riflessioni di una spettatrice che vede nello sport un gioco e un divertimento.
Un’ ultima cosa, se vi chiedete perché, pur avendo vinto la Spagna, io stasera in questo post ci metto la foto di Ballak, ve lo spiego subito: perché domani leggeremo chi è stato eletto miglior giocatore del torneo ma io non ho dubbi, per me il migliore (e il più carino) è il capitano tedesco che stasera, oltretutto, ha giocato con una ferita all’ arcata sopraccigliare che doveva fargli un male d’inferno ma che gli dava un’ aria da eroe degno delle migliori saghe germaniche.
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